Hotel Les Neige d'Antan

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Les Neiges d’Antan sono parole del poeta medievale francese François Villon.
Il primo poeta maledetto della storia. Forse il più maledetto di tutti.
Ladro di tesori di un convento, uccisore di un prete durante una rissa per una donna, arrestato, torturato, condannato all’impiccagione, graziato, bandito da Parigi e vagabondo per le strade di Francia.
Un poeta che ha ispirato poeti, scrittori e musicisti.
Robert Louis Stevenson scrisse un racconto che aveva come protagonista François Villon in fuga: “Un tetto per la notte”.
Rabelais fece di Villon un personaggio dei suoi romanzi.
Bertold Brecht usò parole e storie di Villon in due opere teatrali, Baal e L’Opera da Tre Soldi.
Fabrizio De André cantò La Ballata degli Impiccati ispirata a una poesia di Villon.
E Georges Brassens, il celebre chansonnier francese che Maurizio Bich amava, aveva messo in musica proprio la poesia che contiene queste parole:
“Mais où sont les neiges d’antan?”. E’ la Ballade des dames du temps jadis, la Ballata delle Donne dei Tempi Andati.
«Mais où sont les neiges d’antan?» “Dove sono le nevi di una volta?” Villon paragonava malinconicamente le nevi ormai disciolte agli amori passati e perduti.
Per fortuna Les Neiges d’Antan sono un amore che non si perde.

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